Peperoncino
Da sempre noto per il suo modo tipico e piccante di insaporire molti piatti
della cucina mediterranea e non solo, oggi scopriamo che il peperoncino possa
contribuire anche a facilitare il processo di dimagrimento, se inserito in
un’alimentazione corretta e se abbinato a una regolare attività fisica. Vediamo
insieme come. Il peperoncino (nome scientifico Capsicum anuum L.) appartiene
alla famiglia delle solanacee (tra cui si annoverano anche peperoni, melanzane,
pomodori) e ha origini assai lontane, che si perdono nel tempo: alcuni reperti
archeologici hanno, infatti, dimostrato che già alcuni millenni a.C. presso le
popolazioni messicane esso fosse ben conosciuto e ampiamente utilizzato. In
seguito alla scoperta dell’America, è stato poi importato in Europa e quindi
nel resto del mondo. È fonte di molti minerali come calcio, fosforo, magnesio,
potassio, ferro, selenio oltre che di importanti vitamine: si annoverano la A,
quelle del gruppo B, la C (particolarmente abbondante nel peperoncino fresco) e
la E.
La sua ricchezza di
carotenoidi e di antiossidanti lo rende ottimo per combattere i radicali liberi
e prevenire l’invecchiamento cellulare; esso inoltre ha effetti vasodilatatori
e migliora la funzionalità dell’intero apparato cardiocircolatorio, favorendo
una riduzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi ematici, oltre che
pressori; è espettorante (aiuta ad allontanare i muchi dalle vie respiratorie),
analgesico e blandamente antibatterico. Il suo gusto peculiarmente piccante è
dato dalla presenza della capsaicina, un alcaloide su cui porre l’accento non
solo per le sue caratteristiche gastronomiche, ma soprattutto per i diversi
benefici che riesce ad apportare: digestiva, antitumorale, protettrice del
fegato e dimagrante. In che modo si manifesta proprio quest’ultima attività?
Scopriamone di più sulle proprietà dimagranti del peperoncino. Come e perché il
peperoncino aiuta a dimagrire L’assunzione del peperoncino in aggiunta ai cibi,
oltre a dare la caratteristica percezione di piccante, dona anche una certa
sensazione di calore che si sprigiona tanto nella bocca quanto nel resto del
corpo. Tale impressione è data ovviamente non da un reale aumento della
temperatura corporea, ma dall’attivazione di determinati recettori: alcuni sono
presenti sulla lingua, e grazie ad essi riusciamo a percepire le temperature
sia dei cibi, sia delle bevande; altri, invece, sono presenti a livello del
cosiddetto tessuto adiposo bruno (BAT). Tale tessuto è quello che stimola gli
adipociti a rilasciare l’adipe accumulato sottoforma di dispersione di calore
corporeo. Legandosi a tali recettori, quindi, la capsaicina spinge il BAT a
disperdere energia come calore (termogenesi), anziché immagazzinarla come
grasso. Ma non solo. La capsaicina aiuta a prevenire la sensazione di fame. Ciò
è possibile perché essa riduce l’attività di un ormone oressizzante, la
grelina: prodotta dalle cellule endocrine del pancreas, dello stomaco e da
alcuni neuroni presenti nell’ipotalamo, la grelina stimola, infatti, il segnale
dell’appetito. Una riduzione della sua attività può rappresentare un buon aiuto
per ridurre il desiderio di cibo e facilitare il processo di dimagrimento. La
capsaicina, inoltre, stimola e accelera il metabolismo. Alcuni studi hanno
dimostrato come essa possa aumentare la spesa energetica utilizzando i lipidi
anche a riposo: tale dato è molto importante per i soggetti in sovrappeso che
non svolgono attività fisica o che hanno appena cominciato a praticarla.
Naturalmente, la combinazione ottimale che preveda corretto regime alimentare,
sport e assunzione di peperoncino permette di dare una scossa più importante ai
metabolismi più pigri. Quanto peperoncino mangiare ogni giorno per ottenere gli
effetti dimagranti È d’obbligo ripetere il concetto che, da solo, il
peperoncino non possa determinare dimagrimento e perdita di grasso corporeo se
poi si continua a mangiare sempre oltre a quelle che sono le proprie reali
necessità, assumendo più calorie del dovuto. Se, però, esso viene aggiunto ed
integrato ad un regime alimentare personalizzato e controllato e ad un po’ di
movimento quotidiano, può facilitare il raggiungimento dell’obiettivo rendendo
un po’ più breve la strada verso la perdita di peso. Innanzitutto si consiglia
di non esagerare e non eccedere oltre gli 8 – 10 g quotidiani: ciò perché l’uso
cospicuo di peperoncino può essere dannoso, infiammatorio e “ustionante” per
l’apparato gastrico. Il modo migliore per assumere il peperoncino è,
ovviamente, durante i pasti, che saranno resi più facilmente digeribili grazie
proprio alle sue caratteristiche digestive. Fresco sminuzzato sarebbe la scelta
d’impiego ideale, ma ne sono valide alternative anche la versione in polvere,
trita, oppure sott’olio, previa opportuna sgocciolatura. Può dunque essere
aggiunto ad un piatto di pasta (come i classici spaghetti con aglio e olio), ad
un secondo di carne per renderne più vivo il sapore, o spolverizzato sulle
bruschette per un piatto alternativo. E per quanti mal sopportano i sapori
piccanti, ma non vogliono rinunciare ai benefici che possono trarre da questo
piccolo frutto rosso? In commercio sono disponibili diversi integratori
alimentari tra cui poter scegliere quello maggiormente adatto alle proprie
esigenze. Non assumere se… Sebbene l’ingestione di peperoncino non sia di per
sé causa di dolori o bruciori di stomaco, specialmente se in quantità
accettabili, è opportuno evitarla quando tali problemi siano già presenti:
pertanto, quanti soffrono di ulcere, gastriti e acidità di stomaco, oltre che
di emorroidi, cistiti ed epatiti dovrebbero astenersi dall’uso frequente di
peperoncino. Anche i bambini al di sotto dei 12 anni di età dovrebbero evitarne
l’assunzione, mentre le donne in gravidanza possono aggiungerlo alla loro
dieta, a patto di farlo saltuariamente e in quantità molto moderate.
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